Italia
Ansa | Una fiala del vaccino Moderna, il secondo a essere approvato dall’agenzia Ema
Le prime dosi del vaccino contro il Coronavirus sviluppato da Moderna sono arrivate in Italia alle 2 di questa notte, quando hanno varcato il confine del Brennero dirette a Roma a bordo del furgone partito dal Belgio. Il furgone con le prime 47 mila dosi è stato accompagnato da guardie giurate fino all’arrivo in Italia, quando la scorta è passata ai carabinieri di Laives. Le dosi arriveranno in giornata all’Istituto superiore di Sanità per essere poi distribuite alle prime 4-5 regioni, come stabilito dal commissario straordinario Domenico Arcuri. Come riportato dal documento pubblicato sul sito dell’Aia che riassume le caratteristiche del vaccino, da ogni fiala prodotta da Moderna è possibile ricavare 10 dosi da 0,5 mL ciascuna. Le dosi dovranno essere somministrate a distanza di 28 giorni tra la prima e la seconda. Secondo gli accordi europei sul piano di distribuzione dei vaccini, in Italia sono attesi almeno 10,7 milioni di dosi del vaccino Moderna.
Oms
Ansa | La sede centrale dell’Oms a Ginevra, in Svizzera
Per l’immunità di gregge serve ancora tempo
Nonostante lo sviluppo in tempi record dei vaccini e l’inizio già a fine 2020 delle somministrazioni nel mondo, l’obiettivo dell’immunità di gregge resta ancora lontano per l’anno in corso. L’esperta dell’Oms, Soumya Swanitahan, ha anzi chiarito che servirà ancora tempo perché siano prodotte e somministrate dosi sufficienti di vaccini per fermare la diffusione del virus. Quindi: «Non raggiungeremo alcun livello di immunità della popolazione nel 2021», ha spiegato la dottoressa Swaminathan in collegamento dalla sede di Ginevra dell’Oms. Almeno fino alla fine dell’anno, sarà perciò fondamentale il rispetto delle regole anti-contagio, dal distanziamento sociale, alla cura dell’igiene delle mani e all’uso delle mascherine.