
Misurano la nostra vita tutti i giorni, seguono le prestazioni sportive, ci avvertono in caso di disfunzioni cardiache. Ora però gli smartwatch potrebbero diventare anche uno strumento per combattere il Coronavirus. L’idea è di Healthia, azienda romana specializzata nella raccolta e gestione di dati su salute e benessere, che sta sviluppando un’applicazione per i dispositivi Garmin che potrebbe rivelarsi strategica nella lotta alla pandemia in corso.
I parametri fondamentali
Alcuni modelli di Garmin infatti hanno all’interno un pulsossimetro, lo strumento (ricercatissimo) che permette di conoscere saturazione dell’ossigeno e battito cardiaco. Questi sono due parametri chiave che, in mano a Helthia, consentono di fare un primo screening sulle condizioni dell’individuo che indossa lo smartwatch. Le informazioni acquisite infatti vanno ad alimentare un’Intelligenza Artificiale che costruisce i profili di rischio dei singoli utenti minimizzando il numero di falsi positivi e falsi negativi.
Pulsossimetro connesso
I dati non saranno tratti direttamente dagli smartwatch ma tramite l’app di supporto. Questa infatti trasforma gli smartwatch in pulsossimetri connessi. I Garmin compatibili con il progetto invece sono Fenix, Forerunner, Marq, Vivosmart, Vivomove, Venu, Quatix 6, Approach S62 e D2 Delta.
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Il bando dei ministeri
Al momento quello di Helthia è solo un progetto. Verrà presentato a metà di aprile a Innovaperlitalia, bando dei ministeri dell’Innovazione, dello Sviluppo Economico e dell’Università e Ricerca per il finanziamento di realtà che, attraverso le proprie tecnologie, «possono fornire un contributo nell’ambito dei dispositivi per la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio per il contenimento e il contrasto del diffondersi del Coronavirus in Italia».
3 aprile 2020 (modifica il 3 aprile 2020 | 17:36)
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