
Secondo i dati riportati, otto mesi dopo l’infezione la grande maggioranza dei guariti conserva cellule immunitarie sufficienti a prevenire la malattia. Un declino così lento nel breve termine suggerisce, secondo gli scienziati, che le cellule immunitarie possano restare nell’organismo molto a lungo. “Questa memoria immunitaria dovrebbe permettere alla maggior parte delle persone di evitare forme gravi della malattia per molti anni”, ha dichiarato al New York Times la virologa Shane Crotty, coautrice dello studio. Una piccola parte dei malati non sviluppa immunità a lungo termine, ma questo, secondo gli scienziati, potrebbe dipendere dalla quantità di virus a cui sono stati esposti, ma questo tipo di variabilità sarebbe comunque standardizzato dalla somministrazione di un futuro vaccino. Questo spiegherebbe anche i casi di persone ammalatesi più di una volta riportati negli ultimi mesi.